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3 settembre 09
 
A PAGARE SONO SEMPRE LORO: GLI INDIFESI!
Vi chiedo di protestare, tutti ma non perchè ritengo che "il sud vada aiutato" ma perchè ritengo IMPERATIVO fermare certi scellerati che si arrogano il diritto di decidere della vita e della morte DI CHI NON PUO' DIFENDERSI!
 
Signori, è evidente che se al sud impera la mafia, al nord impera il "leghismo"dove l'unica cosa di cui certi individui si fanno portatori è un'istintualità e una mentalità rurale fatta essenzialmente di odio e ignoranza. L'Italia non esiste! Mi vergogno di appartenere a quest'area geografica
p.s Forse se avessimo fatto adottare capre gli sarebbe andato bene visto che continuano ad accoppiarsi con queste anzicchè con femmine della stessa specie (vedi risultati genetici dei leghisti)
 In seguito alla nostra mail, che potete leggere sotto, si è scatenato il terremoto riportato nei giornali in allegato. Dite la verità che non sapevate che siamo "trafficanti di cuccioli" !!!  Fate girare per favore....segue altra mail con nostro comunicato.
 
Tiziana
 
07 agosto 2009 - E' un po' lunga, ma molto interessante per tutti i volontari. Premessa per chi non ci conosce: da un anno la nostra associazione collabora con associazioni e volontari del sud per aiutare a trovare casa ai cani che laggiù sono chiusi nei canili o abbandonati per strada, sempre più spesso vittime di violenze e crudeltà.
In presenza di richieste di cani di un certo tipo e accertandone l'assenza nella nostra zona, li facciamo arrivare dalle regioni del sud per darli in affido al centro e nord. Chiediamo che i cani vengano sverminati, spulciati e che vengano eseguiti i vari test prima della partenza, proprio per avere maggiori garanzie sulla salute dell'animale.      
Il fatto: dopo l'ennesima richiesta di aiuto, arrivata dall'associazione Aronne di Agrigento, abbiamo accolto alcuni cuccioli in quanto avevamo richieste di adozione da famiglie del centro-nord. I cuccioli sono arrivati all'aereoporto di Bologna il giorno 5 agosto e nello stesso giorno alcuni sono stati direttamente affidati (da Barbara che molti di voi conoscono) alle famiglie richiedenti alle quali avevamo già fatto il controllo pre-affido. A Forlì è stata adottata una dolcissima cucciola di 3 mesi, ma quando il signor F.. H. si è presentato presso l'ambulatorio della d.ssa M.P. (libera professionista nonchè direttore sanitario del canile di Forlì) chiedendole di microchippare il cane, ha ricevuto un fermo NO seguito da un mare di polemiche sull'adozione del cane. Nello specifico la d.ssa contestava loro di aver preso un cane dal sud invece di adottarlo dal canile di Forlì e il signore rispondeva che c'erano andati, ma non avevano trovato il cane che volevano quindi non gli restava che acquistarlo o salvarne uno da qualche altra parte e così avevano fatto.
 
La d.ssa a quel punto ha preteso il numero di cellulare della persona che aveva loro consegnato il cane dicendo che non andava bene dare un cane proveniente dal sud senza certificati e documentazioni varie (precisiamo che la cucciola in questione ci era arrivata con libretto sanitario e allegato certificato medico di buona salute) e che quel libretto poteva essere riferito ad un qualsiasi cane perchè non riportava la firma del veterinario. Poco dopo al telefono con Barbara, la veterinaria ci rivolgeva insulti a non finire perchè: "ci approfittiamo della povera gente che non conosce le leggi", "faremmo meglio a lasciare i cani al sud per evitare di creare pandemie al nord", "non è vero che facciamo tutto questo per salvare i cani e ci prendiamo sopra bei soldoni", "non dobbiamo impicciarci perchè le istituzioni al sud funzionano e non dobbiamo permetterci di mandare cani malati al nord", "che noi volontari siamo perfettamente inutili e dobbiamo lasciar perdere perchè c'è già chi ci pensa (le istituzioni)".
 
Successivamente tratteneva il libretto sanitario del cane e liquidava i signori (marito e moglie con bambino) rifiutandosi categoricamente di mettere il microchip al cane (cosa che la famiglia avrebbe voluto fare anche perchè inserita come clausola obbligatoria sul modulo di affido).Nel pomeriggio dello stesso giorno la d.ssa M.P. mi ha telefonato ribadendo che:"non si devono portare al nord i cani del sud per evitare contagi, che a Forlì non ci sono cani malati di leishmania e non dobbiamo portarceli noi, che i cuccioli che noi diamo alle famiglie sono equiparabili a quelli provenienti dall'est, che siamo degli incoscenti e facciamo soltanto danni, ecc. e che lei per microchippare il cane doveva conoscere tutta la filiera !!! (come se il cane fosse un prodotto alimentare).
 
Le ho chiuso il telefono dicendole che non conosceva affatto la realtà del sud (e neanche quella della mia zona), che non conosceva minimamente il modo di operare dei volontari né quanto fanno e che non valeva la pena perdere soldi e tempo per parlare con lei perchè era inutile.La sera dello stesso giorno il signor F. H. ci chiamava e allarmatissimo quanto dispiaciuto, ci comunicava di doverci restituire la cucciola perchè la veterinaria, dalla quale era tornato per riavere il libretto sanitario, diventata improvvisamente gentile, aveva diagnosticato un "terribile fungo" che avrebbe infestato tutto e tutti con conseguenze gravissime !!!! Il signore in questione, senza precedenti esperienze di animali e allarmato dalle parole della d.ssa, ha così deciso di restituirci il cane.  E brava la d.ssa !! Ha ottenuto quello che voleva !! Far tornare a casa uno schifoso bastardo del sud !!! Il giorno seguente Barbara è tornata a riprendere la cucciola che due ore dopo veniva visitata dalla nostra veterinaria, la quale non riscontrava alcun tipo di problema né malattie, tanto meno funghi ..........erano soltanto piccole escoriazioni........peccato che la d.ssa M.P. non abbia rilasciato certificati, ma abbia prescritto soltanto un antibiotico (Synulox) per curare che cosa non si sa.......
 
Ma la cosa non finisce qui:questa mattina abbiamo saputo che M.P. si è attivata per:convincere altri colleghi a mantenere lo stesso suo atteggiamento e comportamento, rintracciare i nomi dei volontari (soprattutto quelli che si danno da fare per aiutare i cani del sud) al fine di denunciarli e farli desistere da queste "imprese".
Lascio a voi commenti e conclusioni, credo che l'unica cosa che al momento possiamo fare è scrivere all' Ordine Provinciale dei Medici Veterinari  di Forlì in via Marchini G., 1  cap 47100 Forlì  tel. 0543796759 o inviare una mail a questo indirizzo (spero sia giusto, l'ho trovato in internet): ordinevetfc@tiscalinet.it  sia per dire la nostra opinione su questa vicenda che per illustrare il nostro lavoro (di tutti i volontari) e spiegare loro come vanno le cose al sud (incredibile che non lo sappiano).Con tanta tristezza e disgusto vi saluto
 
Tiziana Bordini 
Noi Animali Onlus - Polverigi www.noianimali.com
 
Chi volesse ulteriori info può contattarmi al cell. 339.6248775 dopo le ore 17.00 nei feriali, sempre sabato e domenica.   


 
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