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Spett. Gattopoli,
vorrei raccontare brevemente l’esperienza vissuta pochi giorni fa. Ringrazio in anticipo per l’attenzione che vorrete prestare.
Vi sarei grato se forniste qualche consiglio.
La notte tra il 19 e il 20 luglio 2012, intorno alle ore 3 a.m., ho incrociato, lungo la statale che collega Canelli alla tangenziale di Alessandria, un gatto in fin di vita a causa di investimento. Ho raccolto l’animale, il quale era in evidente stato di agonia, e ho cercato soccorso come meglio potevo. Dopo aver contattato un ambulatorio veterinario aperto 24 ore su 24 nella mia città, ho constatato con il medico di turno che non c’era nulla da fare e ho chiesto che il povero micio fosse addormentato prima e soppresso poi.
 
Ho garantito al medico il pagamento per la prestazione eseguita senza fare contestazioni. Mi è stato chiesto di firmare un’autorizzazione all’eutanasia e di intestarmi una fattura di Euro 150,00 (centocinquanta). Sono tornato a casa intorno alle 4 del mattino e, amareggiato per l’accaduto, mi sono chiesto se vi fossero altri modi in cui avrei potuto comportarmi. Chi aveva investito l’animale non si era neppure fermato e aveva lasciato lungo il ciglio della strada un essere vivente agonizzante e in stato di terribile sofferenza. Io avevo sopportato lo stress e i costi di una vicenda con la quale non avevo nulla a che fare.
 
Ogni anno assistiamo ad una vera e propria carneficina. Qualche volta incrociamo cani e gatti quando sono ancora sani ma <<tiriamo dritto>>, come se fosse normale quello stato di abbandono; e come se, in fondo, non vi fosse nulla da fare se non attendere il solito esito fatale ad opera di una delle tante auto che circolano lungo le strade. Questa situazione sembra immutabile, anche perché, come dimostra la mia esperienza, i costi dei soccorsi sono alti e nessuno si può permettere quelle spese ogni volta che incrocia un animale in difficoltà.
Sono consapevole di aver fatto tutto ciò che in quel momento era possibile per alleviare le sofferenze di quello sfortunato micio. Tuttavia, ritengo che una tutela <<effettiva>> degli animali non possa prescindere dalla gestione degli interessi economici che ruotano intorno alla loro esistenza e che sia molto difficile – se non impossibile – garantire un intervento concreto ed efficiente.
 
Voi cosa avreste fatto ? Esiste, secondo Voi, un altro modo in cui avrei potuto comportarmi ? Avrei <<realmente>> ottenuto assistenza da qualcuno, Autorità o Associazione, a quell’ora della notte ? Cosa si può fare per anticipare gli eventi ? Come si possono gestire tutti quegli animali randagi ? A chi può essere consegnato un cane o un gatto che non ha proprietario? 
  
Mi è stato suggerito di pubblicizzare la mia esperienza, in modo che possa essere emulata. Io nutro seri dubbi in merito, in quanto i costi del mio comportamento sono stati tali da scoraggiare anche le molte persone che – come me – amano gli animali e disdegnano l’indifferenza. 
Voi cosa ne pensate ? Sareste così gentili da indicarmi condotte alternative ? In futuro, quale numero di telefono posso comporre per ottenere assistenza ?
     
Ringrazio.
       
A.D.B. - Alessandria

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