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9 marzo 2010
  
PICCOLA STORIA DI UN CANE SPECIALE
 
Da poco più di un mese avevo iniziato ad occuparmi di animali abbandonati creando un sito su cui inserire gli annunci relativi a cani e gatti in cerca di casa nella mia città. Ogni giorno esaminavo ed inserivo decine di foto e storie di quei poverini esseri sfortunati che venivano abbandonati da padroni incoscienti e stupidi. Per ognuno di loro mi rattristavo e gioivo poi alla notizia della loro adozione.
 
Un giorno mi imbattei nella foto di una meticcia di circa otto mesi incrociata husky; guardando quella foto sentii un legame particolare con quel cane anche se non lo avevo mai visto prima. Era sì bellissima, ma avevo visto molti altri bei cani e non mi era mai successa una cosa simile …..
C’era qualcosa nei suoi occhi, nel suo sguardo che mi aveva colpito in modo particolare. Sentivo il bisogno irrefrenabile di fare di più per lei, non sapevo cosa, avendo già una cagnolina anziana e per di più cieca, era impensabile l’idea di prendere un altro cane. Eppure sentivo che qualcosa dovevo fare …
 
Chiamai l’associazione che aveva diffuso l’appello, mi spiegarono che il cane non era più in canile, era troppo sofferente in quell’ambiente, così gli avevano trovato uno stallo per un paio di giorni presso un volontario passati i quali però non sapevano dove sistemarla in attesa di un adozione definitiva.
Non so perché- sapevo di rischiare il divorzio- ma mi offri di tenerla io per qualche giorno.
Mi misi d’accordo per andarla a prendere ma quando ero già in auto ricevetti una telefonata : Stella, questo era il nome che le era stato dato in canile, era scappata e di lei non vi era più traccia.
La mia delusione fu enorme, volevo aiutare quel cane, dovevo……
Quella notte vi fu un violentissimo temporale e non riuscii a dormire al pensiero che quella povera cagnolina fosse chissà dove sola e spaventata. Ma com’era possibile preoccuparsi tanto per un cane visto solo in una fotografia? Eppure era così…..
Il giorno successivo ricontattati la volontaria per avere notizie, ma di Stella ancora nessuna traccia. Finalmente dopo due giorni Stella si ripresentò al cancello del volontario che l’aveva tenuta in stallo.
 
La mattina successiva, 8 marzo 2009, la portarono a casa mia.
Varcò il cancello con la coda tra le gambe e quando feci per avvicinarmi si nascose dietro la volontaria che l’aveva accompagnata. Provò mia figlia e con lei si dimostrò meno timorosa, i bambini le piacevano, gli adulti un po’ meno … Corsi in casa e mi munii di bocconcini di prosciutto e salame,quando tornai ad avvicinarla, il suo timore nei miei confronti era svanito!
Quando i volontari ci lasciarono soli si accovacciò in un angolo, era stanca, gli occhi le si chiudevano ma non si lasciava vincere dal sonno: era ancora troppo presto per fidarsi di quegli umani sconosciuti! Nel primo pomeriggio però il sonno la sopraffece e dormì tutto il giorno,probabilmente sentiva di essere ormai al sicuro!!!
In un solo giorno conquistò anche mio marito così chiamai l’associazione per comunicare che Stella aveva già trovato casa!
 
I primi giorni non furono facili perché era molto gelosa di Lulù, l’altra mia cagnolina, e non le permetteva di mangiare o di avvicinarsi a noi, così la maggior parte del tempo dovevamo tenerle separate o vigilare attentamente: Lulù, anziana e cieca, non poteva difendersi dagli attacchi di Stella. Fu un mese difficile ma non mollai, e alla fine le due trovarono un loro equilibrio: arrivarono persino a dividere la cuccia.
Ma i problemi non erano finiti, anzi non erano neppure iniziati.
 
Un mattino vidi Stella cadere all’improvviso su un fianco, ed iniziare ad irrigidirsi tutta. Corsi da lei e mi si presentò uno spettacolo terribile, le sue zampe erano completamente rigide, le pupille risalivamo lentamente oltre le palpebre. Ero certa che stesse morendo.
Pensai che avesse ingoiato qualcosa che la stava strozzando così a forza le aprii la bocca e le infilai le dita in gola alla disperata ricerca di ciò che la stava soffocando ma non trovai niente. Sapevo di non poter far niente per lei e piangendo la accarezzavo dicendole che non doveva morire, non poteva farmi ciò dopo appena un mese, avevamo ancora tante cose da fare insieme…..
Non so quanto tempo passò a me sembrò un eternità, ma alla fine, pian piano le pupille tornarono al loro posto, le zampe si rilassarono, era ancora debole, non riusciva ad alzarsi ma sembrava stesse meglio .
Chiamai subito il veterinario che mi disse di portarla in ambulatorio perché poteva trattarsi di un avvelenamento. In auto un’altra crisi, terribile come la prima, ma anche quella passò e quando arrivammo dal veterinario era già in piedi.
Dopo averla visitata mi comunicò che probabilmente si trattava di epilessia. Mi spiegò che i cani che soffrono di questa malattia possono comunque vivere una vita normale se curati e tenuti sotto controllo. Per scrupolo mi rivolsi anche ad un altro veterinario ma la diagnosi fu la stessa.
 
Oggi è un anno che Stella è con me, grazie alla cura sta bene e vive la sua vita come qualsiasi altro cane, certo non è guarita completamente,ogni tanto qualche crisi ancora si ripresenta, e ogni volta è terribile vederla così e non poter far niente per aiutarla se non iniettarle un calmante, e starle vicino, facendole sentire la mia presenza, facendole sentire che non è sola ma che io sono lì con lei e che ci sarò sempre.
Ora so perché Stella è stata abbandonata, ma soprattutto so il perché di quell’impulso che mi ha spinto così fortemente verso di lei: Stella aveva bisogno di qualcuno che l’amasse al di la di ogni difficoltà, qualcuno che non si arrendesse davanti al primo ostacolo, e il mio cuore sapeva che quel qualcuno dovevo essere io!
 
Spero che questa mia storia possa far riflettere sul fatto che se si decide di adottare un animale deve essere  PER SEMPRE  al di là di qualsiasi difficoltà si possa incontrare.
 
Un saluto   SABRINA

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